Come risulta da questo schema, gli aggettivi possessivi delle relazioni con “io”,
“tu” e “sé”/ “lui”/ “lei”/ “loro” hanno forme di base (
mè, tò, sò
) che esprimono en-
trambi i generi grammaticali, oltre che entrambi i numeri.
Le forme
mè, tò, sò
di generemaschile sonousatenon solocome specificatori dei
nomi - chevengonodaessepreceduti -,ma funzionanoanchecome testanell’ambito
dei gruppi nominali connome inespresso (o, detto inaltromodo, come“aggettivi so-
stantivati”) oppure come predicati unendosi ad un verbo copulativo, ausiliare privo
di una semantica lessicale propria
274
; esempi:
al mè^lìbor
“il mio libro”,
i mè^lìbor
“imiei libri”,
a’t daàg^almè
“ti do ilmio”,
a’t daàg^imè
“ti do imiei”,
al lìbor l’é^mè
“il libro èmio”,
i lìbor j én^mè
“i libri sonomiei”.
Le forme
mè, tò, sò
di genere femminilehanno inveceunusopiù limitato, essendo
ammesse soltantocome specificatori dei nomi, dai quali vengono seguite; esempi:
la
mè^teéra
“lamia terra”,
il mè^teéri
“lemie terre”. Per costruire “aggettivi sostanti-
vati”di genere femminileousare il possessivo in funzionepredicativa, si deve ricor-
rere alle forme di femminile
mèja
,
tòva
,
sòva
; esempi:
la teéra l’é^mèja
“la terra è
mia”,
il teéri j én^mèji
“le terre sonomie”,
a voój^lamèja
“voglio lamia”,
a voój^il
mèj
“voglio lemie”. Queste compaiono inoltre in rari gruppi del tipo
a cà^mèja
“a
casamia”, nei quali sono posposte al nome reggente.
Gli aggettivi possessivi
noòstor
e
voòstor
presentanomaggiori affinità con gli
aggettivi qualificativi: le forme
noòstor
e
voòstor
esprimono il solo genere ma-
schile, mentre quelle di femminile
nòstra
,
vòstra
hanno tutte le funzioni peculiari
degli aggettivi di genere femminile; esempi:
al noòstor^càn
“il nostro cane”,
i noò-
stor^càn
“i nostri cani”,
al càn l’é^noòstor
“il cane è nostro”,
i càn j én^noòstor
“i
cani sono nostri”,
la noòstra^teéra
“la nostra terra”,
la teéra l’é^noòstra
“la terra
è nostra”.
§ 2b.Gli aggettivi dimostrativi
Sono lessemi che situano il referente del nome sulla base della localizzazione
spazialedi questo rispettoal parlanteeagli altri protagonisti dell’attocomunicativo:
è lo stesso rapporto visto sopra per i pronomi dimostrativi. Si spiega così perché il
dialettoparmigianousa spesso i pronomi dimostrativi con la funzione secondariadi
specificatori e ha un solo aggettivo dimostrativo:
sté,
che esprime la vicinanza ri-
spetto al parlante.
272
Continua lat.
nostru
(
m
), con cadutadellavocale finale e sviluppodi una risonanzavo-
calica di timbro
o
.
273
Continua lat. volg.
vostru
(
m
), concadutadellavocale finalee sviluppodi una risonanza
vocalica di timbro
o
.
274
Le forme
mè, tò, sò
tendono ad appoggiarsi al nome reggente che precedono, mentre
non si appoggianoanessunelementodella frasequando seguono lacopula funzionandocome
verbi: inquesto secondo caso la lorovocalehaunapronunciapiù lunga chenel primo, con la
conseguenza che è più aperta.
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