terzapersona
singolare m.
al
159
-
l
.
l
dinanzi a vocale e talora dopo di essa;
nel primo caso si scrive
l
’
160
.
f.
la
161
-
la
.
l
dinanzi a vocale; si scrive
l
’
162
.
indist.
a
163
,
che si fonde con
al
[cliticodi 3a pers. sing.
del complemento oggetto] nella forma
alla
(
/all’
).
ø
[cioèassenzadielementi fonici]
dinanziavocale
-
ø
[cioèassenzadi elementi fonici]
plurale m. e f.
i
164
-
i
.
j
dinanzi a vocale e talora dopo di essa
165
.
Le forme preverbali
Sono leunicheammessenelle frasi assertive, che richiedonocostruzioni obbliga-
toriecon il clitico in funzionedi soggetto:
a scrìv
“scrivo”,
at scrìv
“scrivi”,
al scrìva
“(lui) scrive”,
la scrìva
“(lei) scrive”,
a scrivèma
“scriviamo”,
a scrivì
“scrivete”,
i
scrìvon
“scrivono”; la funzione di soggettopuò essere espressa anche permezzodel
clitico indistintodi 3apersona singolare
a
, usatoconverbi impersonali chedenotano
eventi atmosferici (per es.
apjoóva
“piove”,
aneéva
“nevica”), converbi impersonali
riflessivi (
a’s fà^’csì
“si fa così”), oltre che in costruzioni delle quali si tratterà nel
terzo capitolo.
Sono l’opzione normale nelle frasi esclamative, nelle quali si usa una particolare
curva intonazionale (“esclamativa”) e si evidenzia l’elemento focale dell’esclama-
zionecon l’ausiliodi unpronomeoaggettivo interrogativo.Esempi:
cò^j’ò^vìst!
“che
cosa ho visto!”,
con che pasjón at lavoór!
“con quanta dedizione lavori!”,
cuànt^zbaàli l’à^faàt!
“quanti errori ha fatto!”,
che beéj
^
ragaàs a riìva!
“che bei ra-
gazzi arrivano!”.
Sono peculiari di tutte le frasi secondarie con verbo finito, comprese le cosidette
“interrogative indirette”. Esempi relativi a queste ultime:
a’n sò^miìga cò^l’à^faàt
“non so che cosa abbia fatto”,
a te dmànd s’j én^partì
“ti chiedo se siano partiti”.
Le forme clitiche di 3a persona vengonousate pure nelle frasi interrogative il cui
soggetto è un pronome interrogativo o un nome specificato da un aggettivo interro-
159
La forma
al
continua lat.
illu
(
m
) tramite una fase intermedia
el:
la sua vocale iniziale
a
è analogica sul pronome di 1a persona. Cf. Rohlfs, op. cit., vol. 2°, pp. 141-142.
160
Esempi:
cmé^’l vèda
“come vede,”
l’eèva
“aveva”.
161
Continuazione di lat.
illa
(
m
)
.
Sulla base degli sviluppi fonetici attenderemmo
*illa
(/*
ella
): la forma
la
è il risultato di un rifacimento per ragioni di “equilibrio”morfologico.
162
Esempio:
l’eèva
“(lei) aveva”.
163
Probabilmente si tratta di un’estensione analogica della forma
a
di 1a pers. sing.,
164
Continua lat.
illi
tramite una forma intermedia
*ij,
sviluppatasi per la palatalizzazione
di
l
davanti a
i
finale, che in seguito è caduta.
165
Esempi:
cmé^i vèdon
“come vedono”,
j eèvon
“avevano”.
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