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s
dinanzi a vocale e dopo di essa. -
so
dinanzi a
l
(3asing.masch.)
secondapersona
complemento oggetto diretto e indiretto
singolare m. e f.
te
180
-
t
181
t
dinanzi a vocale e dopo di essa.plurale -
to
dinanzi a
l
(3asing.masch.)
plurale m. e f.
ve
182
-
v
183
v
dinanzi a vocale e dopo di essa. -
vo
dinanzia
l
(3asing.masch.)
terzapersona
a. complemento oggetto diretto
singolare m.
al
184
-
l
.
l
dinanzi a vocale e dopo di essa; nel primo
caso si scrive
l
la
, nella combinazione
al
la
185
[
al
soggetto,
la
complemento oggetto diretto]
f.
la
186
-
la
.
l
dinanzi a vocale; si scrive
l
plurale m. e f.
ja
187
-
ja
.
j
dinanzi a vocale; si scrive
j’
.
b. complemento oggetto indiretto e obliquo
singolare m. e f.
ghe
188
-
g
; si scrive
gh
189
esclusa l’eventualitàchecontinui unapiùantica forma
ci
(comequellausataancoraoggi in ita-
liano), forse derivata da lat. volg.
ecce hic
(cf. Lausberg, op. cit., vol. 2°, p. 123): dopo il pas-
saggiodi
ci
a
si
avrebbepotuto essere rifatta in
se
per analogia su
me
di primapersona.
179
Inuna prospettiva storica –
s
e –
so
sono riconducibili a
se
; si spiegano inmaniera ana-
loga a –
m
e –
mo
.
180
Continua lat.
te
oppure
(cf. Rohlfs, op. cit., vol. 2°, p. 151; Lausberg, op. cit. vol. 2°,
p. 121).
181
Inunaprospettiva storica–
t
e–
to
sono riconducibili a
te
; si spiegano inmanieraanaloga
a –
m
e –
mo
.
182
SecondoRohlfs (op. cit., vol. 2°, p. 161) questa formava ricondottaall’avverbio latino
ibi
“lì”.Nonè tuttaviaesclusa l’eventualitàche si tratti di una“contaminazione”del pronome
vos
con tale avverbio.
183
Inunaprospettiva storica–
v
e–
vo
sono riconducibili a
ve
; si spiegano inmaniera ana-
loga a –
m
e –
mo
.
184
Continua lat.
illu
(
m
), conuno sviluppoanalogoaquellovisto sopraper il pronomeper-
sonale
al
in funzione di soggetto.
185
L’usodi
al’la
in luogodell’atteso
al’l
, cheavrebbeunapronunciamolto simileaquella
di
al
[soggetto] e potrebbe confondersi facilmente con esso, si giustifica come sviluppo ana-
logico apartireda
al’l’
+vocale, in cui l’opposizione tramaschile e femminile si neutralizza:
al’l’impeèra
“lo impara, la impara”.
186
Continua lat.
illa
(
m
), conuno sviluppoanalogoaquellovisto sopraper il pronomeper-
sonale
la
in funzione di soggetto.
187
Si deve partire da lat.
illi
, che, con uno sviluppo analogo a quello visto sopra per la
forma
i
dell’articolo determinativo, ha avuto come esito fonetico
i
(cf. Rohlfs, op. cit., vol.
2°, p. 163). Successivamente è stata aggiunta
e
finaleper analogia sulle altre formepronomi-
nali; ne è derivata così la forma
je
, divenuta in seguito
ja
per dissimilazione di
e
.
188
La spiegazione dell’origine di
ghe
(per la cui distribuzione dialettale cf. Rohlfs, op.
cit., vol. 2°, p. 157) è problematica; una possibile ipotesi è proposta da P. Tekavčič,
Gram-
50
1...,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62 64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,...329
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