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Frasi di tipo (b).
Se la richiesta di quantificazione concerne il complemento og-
getto, si hanno talune affinità con le opzioni di (a) riguardo al soggetto, visto che si
può usare il clitico
ni
comemodificatore di
cuànt,
evidenziando la connessione con
conoscenzecondivise; cf., per es.,
cuànt^ninvoó’t?
“quantonevuoi?”,
cuànt^ninpor-
tiì’v?
“quanti neportate?”,
cuànt^n’àn’i^vìst?
“quanti nehannovisti?”.Per la funzione
di complementooggetto si puòusareanche
cuànt/ cuànti
senzamodificatore
ni
,mentre
non sono ammessi i gruppi preposizionali
in cuànt /in cuànti
, modificatori del verbo
chepossono rapportarsi soltantoal soggettodella frase.Esempi:
cuànt^voó’t?
“quanto
vuoi?”,
cuànt^magnaraà’l?
“quanto mangerà?”,
cuànt^è’t^speéz?
225
“quanto hai
speso?”,
cuànt^àn’i^jutè?
“quanti hannoaiutato?,
cuànt^interogaraàn’i dmàn
“quanti
interrogherannodomani?”. Inalternativa si possonousareanche frasi “scisse”, limitate
ai casi nei quali ladomandaverte suun insiemedi individui (/oggetti omogenei); cf.,
per es.,
cuànt^eén’i ch’j àn^jutè?
“quanti sonoquelli chehannoaiutato?”,
cuànt^eén’i
ch’interogaràndmàn?
“quanti sonoquelli che interrogherannodomani?”.
Se ladomandaconcerne invece il soggettoeverte suun insiemedi individui (/og-
getti omogenei), vannousati i gruppi
incuànt /incuànti
piuttostoche i semplici
cuànt/
cuànti
; cf., per es.,
in cuànt fàn’i^i cómpit?
“quanti fanno i compiti?”,
in cuànt
an’i^prenotè^i lìbor?
“quanti hanno prenotato i libri?”,
in cuànt pénsn’i^’d^partiìr?
“quantepensanodi partire?” (dove
penseèr
èequiparabileadunverbo transitivo). In
alternativa si possonousare frasi “scisse”; cf., per es.,
cuànt^eén’i ch’a fà^i cómpit?
“quanti fanno i compiti?”,
cuànt^eén’i ch’àprenotè^i lìbor?
“quanti hannoprenotato
i libri?”,
cuànt^eén’i ch’a pénsa^’d^partiìr?
“quante pensano di partire?”.
§ 4. I segni della classedel pronome relativo
Essi sono
che
e
chì,
il primo dei quali ha una frequenza di gran lunga superiore.
Che
226
(variante
ch’
dinanzi a vocale) è utilizzato in particolare per introdurre
frasi relative che specificanounnome ounpronome tonico seguendolo immediata-
mente. Se
che
è il soggetto della frase relativa, si aggiunge nell’ambito di tale frase
una forma clitica del pronome di 3a persona con lamedesima funzione: il parlante
può sceglierepiù spesso tra la forma indistinta
a
(che richiedeper il verbouna forma
di terza persona singolare) e quelle più specifiche
al, la, i.
Esempi:
a’gh é^’n soól
ch’a scoòta/ a’gh é^’n soól ch’al scoòta
“c’è un sole che scotta”,
j àn^faàt^dil cà
ch’i peèron
^
baàsi
“hannocostruitodellecaseche sembranobasse”,
i pénsn’^al vjaàz
ch’i gh’àn^da feèr
“pensano al viaggio chedevono fare”,
dìi còl^ch’at péns!
“di ciò
che pensi!”.
Che
è utilizzato inoltre in diverse costruzioni che rientrano nella tipologia delle
frasi scisse (
cleft constructions
). Nelle frasi scisse prototipiche il costituente “estra-
polato” è un nome che, per dirla conHalliday
227
, funziona come
identifier
“identifi-
225
In alternativa si può usare anche
cò^è’t^speéz?
.
226
Continua lat.
que
(
m
), forma di accusativo delmedesimo pronome.
227
Cf. Halliday,
An Introduction
, cit., p. 116.
62
1...,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74 76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,...329
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